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Tag: Mercati finanziari

Febbraio 2025: Mercati Globali tra Turbolenze e Speranze di Taglio dei Tassi

Febbraio 2025: Mercati Globali tra Turbolenze e Speranze di Taglio dei Tassi

Il mese di febbraio 2025 è stato caratterizzato da una forte volatilità sui mercati globali, con una serie di eventi macroeconomici e politici che hanno influenzato gli investitori. Dalla recessione negli Stati Uniti alla caduta delle criptovalute, passando per la crisi delle azioni tecnologiche e le incertezze geopolitiche, ecco un riepilogo dei principali eventi finanziari.

Recessione negli Stati Uniti e Prospettive di Politica Monetaria

Secondo l’Atlanta Fed, l’economia statunitense è entrata ufficialmente in recessione, con una proiezione di crescita negativa del -1,5% per il primo trimestre del 2025. Questo è un drastico cambiamento rispetto alle previsioni di crescita del +3,9% di quattro settimane prima. La notizia ha alimentato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, con i mercati che ora prezzano quasi tre riduzioni del costo del denaro entro la fine dell’anno.

Andamento dei Mercati Azionari

I mercati azionari hanno vissuto un febbraio turbolento. Gli indici statunitensi hanno registrato ribassi generalizzati, con il Nasdaq in calo a causa della flessione dei titoli tecnologici. Il Dow Jones è stato l’unico indice a chiudere in positivo (+0,95%), mentre le small caps sono state le più penalizzate. Le azioni legate all’intelligenza artificiale e ai titoli “meme” sono state duramente colpite, con i grandi fondi di investimento algoritmico (CTA) che hanno rapidamente ridotto la loro esposizione.
Uno dei movimenti più significativi è stato il crollo del paniere dei “Magnificent 7” (i colossi tecnologici come Apple, Microsoft, NVIDIA, Amazon, Meta, Google e Tesla), che ha perso circa 2,2 trilioni di dollari di capitalizzazione. Per la prima volta in due anni, queste aziende non hanno battuto agevolmente le aspettative di ricavi durante la stagione degli utili.

Mercati delle Criptovalute in Crisi

Febbraio è stato un mese disastroso per le criptovalute. Il Bitcoin ha subito un calo del 27% dal suo massimo storico di 109.000 dollari, con il rapporto Bitcoin/Oro che è sceso ai minimi degli ultimi mesi. Le vendite forzate dovute all’unwinding del trade “cash-and-carry” hanno contribuito al crollo del mercato. Anche gli ETF legati alle criptovalute hanno registrato forti deflussi, segnalando un deterioramento della fiducia degli investitori.

Mercati Obbligazionari e Valute

I rendimenti dei Treasury USA sono crollati nelle ultime due settimane del mese, con il rendimento del titolo a due anni che è sceso sotto il 4,00%. La curva dei rendimenti si è nuovamente invertita, segnalando possibili problemi economici futuri. Il dollaro ha vissuto un febbraio altalenante: dopo un iniziale rafforzamento dovuto alle tensioni sui dazi, ha perso terreno nella seconda metà del mese.

Materie Prime: Petrolio, Oro e ETF

Il prezzo del petrolio ha registrato una certa debolezza, con il WTI sceso sotto i 70 dollari al barile, salvo un rimbalzo negli ultimi giorni del mese a causa delle tensioni in Ucraina. L’oro, nonostante una fase di liquidazione, ha mantenuto i guadagni su base mensile, con gli ETF sull’oro che hanno visto il maggiore afflusso settimanale dal 2022.

Geopolitica e Scenari Futuri

Dal punto di vista geopolitico, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina restano elevate, con l’amministrazione Trump che intende alzare i dazi al 18%, un livello che non si vedeva dalla Grande Depressione. In Europa, le elezioni in Germania hanno visto la formazione di una probabile coalizione tra CDU/CSU e SPD, mentre per la questione Ucraina è per ora saltato l’accordo sulle risorse minerarie con gli Stati Uniti, rallentando il processo di pace voluto dall’amministrazione Trump.
Un altro evento di rilievo è stato l’annuncio della Dubai Financial Services Authority, che ha riconosciuto ufficialmente le stablecoin USDC ed EURC, segnando un’importante apertura del mercato degli asset digitali negli Emirati Arabi Uniti.

Conclusione

Febbraio 2025 è stato un mese caratterizzato da incertezza e forti oscillazioni sui mercati. Con la recessione negli Stati Uniti, il crollo delle criptovalute e le tensioni commerciali in aumento, gli investitori guardano con attenzione alle prossime mosse della Federal Reserve e ai possibili interventi politici globali. Il mercato obbligazionario prezza già più tagli dei tassi, mentre l’azionario cerca un nuovo equilibrio dopo le pesanti vendite. Il mese di marzo potrebbe essere decisivo per capire se l’economia globale entrerà in una fase di rallentamento più marcato o se assisteremo a un rimbalzo dei mercati.

Dazi e tariffe: il nuovo campo di battaglia dell’economia mondiale

Dazi e tariffe: il nuovo campo di battaglia dell’economia mondiale

La guerra commerciale in corso, con l’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti e le contromisure adottate da Canada, Messico e Cina, avrà un impatto significativo su diversi settori economici. Alcuni comparti subiranno danni considerevoli, mentre altri potrebbero trarne vantaggio. Ecco un’analisi dettagliata dei settori più colpiti e di quelli che potrebbero beneficiarne.

Settori Danneggiati

Settore Automotive

  • I dazi su materie prime come l’acciaio e l’alluminio aumenteranno i costi di produzione per le case automobilistiche.
  • Le aziende che operano in Nord America (USA, Canada, Messico) sono particolarmente esposte, poiché la produzione di veicoli è fortemente integrata tra questi paesi.
  • Possibili aumenti dei prezzi per i consumatori e riduzione della competitività rispetto ai produttori asiatici ed europei.

Elettronica e Tecnologia

  • Le tariffe imposte dalla Cina su prodotti statunitensi come semiconduttori e componenti elettronici danneggeranno le aziende tech americane che dipendono dalle catene di fornitura cinesi.
  • Apple, Intel e altre big tech rischiano di vedere aumentare i costi di produzione o di dover delocalizzare.

Agroalimentare e Settore Agricolo

  • I dazi di ritorsione della Cina e del Messico colpiranno duramente gli agricoltori statunitensi, in particolare produttori di soia, mais, carne di maiale e latticini.
  • Il Canada ha imposto tariffe su beni agroalimentari come latticini e carne bovina, penalizzando le esportazioni USA.
  • Questo potrebbe ridurre la domanda per le esportazioni americane e far crollare i prezzi per i produttori.

Industria Aerospaziale

  • Boeing e altri produttori aerospaziali potrebbero essere colpiti dai dazi cinesi su componenti aeronautici, rendendo i loro aerei più costosi per i clienti stranieri.
  • La concorrenza di Airbus potrebbe avvantaggiarsi, dato che l’Europa non è direttamente coinvolta nella guerra dei dazi.

Retail e Moda

  • Le aziende che importano vestiti, scarpe e beni di consumo dalla Cina (come Nike, Adidas e Walmart) vedranno aumentare i costi e potrebbero scaricare il rincaro sui consumatori.
  • La crescita dei prezzi potrebbe ridurre la domanda e rallentare le vendite nel settore retail.

Settori Avvantaggiati

Produzione di Acciaio e Alluminio negli USA

  • I produttori americani di acciaio (come US Steel e Nucor) beneficeranno della riduzione della concorrenza estera e dell’aumento dei prezzi sul mercato interno.
  • Tuttavia, le industrie che usano acciaio (come il settore automobilistico e l’edilizia) potrebbero soffrire per i costi più elevati.

Industria della Difesa

  • La tensione geopolitica potrebbe spingere gli investimenti nella difesa, favorendo aziende come Lockheed Martin, Northrop Grumman e Raytheon.
  • Inoltre, le restrizioni sulle importazioni dalla Cina potrebbero incentivare il “Made in USA” per componenti critici.

Settore Minerario ed Estrattivo

  • L’aumento delle tariffe potrebbe incentivare l’estrazione interna di minerali strategici come il litio e le terre rare, di cui la Cina è uno dei principali fornitori mondiali.
  • Paesi come Australia e Canada potrebbero trarre vantaggio da una maggiore domanda di materie prime non cinesi.

Settore Energetico (Petrolio e Gas)

  • Il Messico ha imposto dazi sul petrolio americano, ma gli USA potrebbero compensare esportando più greggio e gas liquefatto (LNG) verso l’Europa e l’Asia.
  • I produttori di energia rinnovabile potrebbero vedere maggiori incentivi governativi per ridurre la dipendenza dalle importazioni cinesi di componenti per pannelli solari e turbine eoliche.

Industria della Logistica e Trasporti Interni

  • Se le catene di approvvigionamento globali verranno modificate, le aziende logistiche negli Stati Uniti potrebbero trarre beneficio da un aumento della produzione interna e dalla necessità di nuovi trasporti via terra.

Conclusione

Mentre alcuni settori, come l’automotive, l’agroalimentare e la tecnologia, subiranno danni considerevoli dalla guerra commerciale, altri, come la produzione di acciaio, l’industria della difesa e il settore minerario, potrebbero beneficiare dalle misure protezionistiche. L’incertezza e la volatilità rimangono alte, e l’evoluzione di questa disputa sarà cruciale per determinare l’impatto complessivo sull’economia globale.Un consulente finanziario indipendente può offrire una prospettiva oggettiva, aiutando a tradurre le esperienze passate in scelte più razionali e consapevoli per il futuro.