Se hai un fondo pensione e ti stai avvicinando alla pensione, ti starai chiedendo cosa fare del capitale accumulato. Una delle opzioni principali è convertirlo in una rendita vitalizia, ma è davvero conveniente?
Al momento della pensione, gli aderenti al fondo possono scegliere tra due opzioni principali: prelevare il capitale in forma liquida (nei limiti consentiti dalla legge) o convertirlo in una rendita vitalizia. La rendita può assumere diverse forme (pura, reversibile, certa per un periodo prestabilito, o controassicurata), ognuna con caratteristiche specifiche.
Le principali tipologie sono:
Rendita controassicurata: protegge il capitale residuo per gli eredi in caso di morte prematura, ma comporta una rendita più bassa.
Rendita vitalizia pura: offre l’importo più elevato, ma non prevede reversibilità agli eredi.
Rendita reversibile: garantisce continuità economica a un beneficiario designato (es. il coniuge), ma riduce l’importo iniziale della rendita.
Rendita certa per un periodo prestabilito: assicura un minimo di rendita agli eredi per un periodo definito (es. 10 anni), senza ridurre eccessivamente l’importo iniziale.
L’importo dipende dal coefficiente di trasformazione, un parametro stabilito dal fondo pensione che varia in base a:
Tipologia di rendita scelta (es. pura, reversibile).
Più alto è il coefficiente, maggiore sarà la rendita annuale.
Età e sesso del beneficiario.
Le imposte variano in base agli anni di adesione al fondo:
Riduzione progressiva fino al 9% dopo 35 anni di adesione.
Questo trattamento fiscale agevolato rende la rendita una scelta interessante sotto il profilo tributario.
15% se l’adesione è inferiore a 15 anni.
Una strategia basata su obbligazioni offre maggiore flessibilità (es. accesso al capitale) e permette di mantenere il patrimonio intatto per gli eredi. Tuttavia, la rendita vitalizia garantisce un reddito continuativo e protetto dal rischio longevità. La scelta dipende da:
Tolleranza al rischio di mercato.
Necessità di liquidità immediata.
Desiderio di lasciare un’eredità.
Se vuoi assicurare una continuità economica ai tuoi eredi, le opzioni sono:
Rendita controassicurata: restituisce agli eredi il capitale residuo non ancora erogato.
Entrambe riducono l’importo iniziale della rendita, ma offrono maggiore sicurezza per il futuro della famiglia.
Rendita reversibile: garantisce una percentuale della rendita al beneficiario designato.
È consigliabile pianificare con anticipo (anche 5-10 anni prima della pensione) e valutare il trasferimento del capitale tra fondi pensione. Alcuni fondi applicano coefficienti di trasformazione più vantaggiosi, e spostare i risparmi in questi fondi può aumentare significativamente l’importo della rendita.
La rendita vitalizia pura non prevede reversibilità agli eredi: in caso di morte precoce, il capitale residuo rimane al fondo. Per mitigare questo rischio, è possibile optare per rendite ibride (es. rendita certa per 10 anni) o integrare con polizze assicurative.
La scelta tra rendita vitalizia e altre opzioni dipende dal tuo profilo personale, fiscale e familiare.
OCF n. 2425 del 19/03/2024
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