Nel mondo degli investimenti, esistono diverse strategie per costruire e gestire un portafoglio. Tra queste, i portafogli “lazy” (letteralmente “pigri”) sono un’opzione sempre più popolare tra gli investitori che cercano semplicità, efficienza e buoni rendimenti nel lungo periodo con il minimo sforzo. Ma cosa sono esattamente e come funzionano?
I portafogli “lazy” sono portafogli d’investimento costruiti con una strategia passiva e a basso mantenimento. Sono progettati per ridurre al minimo il numero di operazioni necessarie, evitando il market timing e riducendo i costi di gestione. L’idea alla base di questi portafogli è quella di selezionare una combinazione di asset diversificati e mantenerla nel tempo, ribilanciandola solo occasionalmente.
I portafogli “lazy” si basano su alcuni principi fondamentali:
Basso Costo: Evitando operazioni frequenti e puntando su strumenti finanziari con commissioni ridotte, si minimizzano i costi di gestione.
Diversificazione: La chiave del successo di un portafoglio “lazy” è la diversificazione tra diverse classi di asset (azioni, obbligazioni, materie prime, ecc.). Questo aiuta a ridurre il rischio complessivo.
Gestione Passiva: Non si cerca di battere il mercato attraverso un continuo scambio di titoli, ma piuttosto si punta su ETF (Exchange Traded Fund) o fondi indicizzati a basso costo che replicano indici di mercato.
Ribilanciamento Periodico: Periodicamente (ad esempio una volta all’anno), si ribilancia il portafoglio per riportare la percentuale di ogni asset alla sua allocazione originale.
Esistono diversi modelli di portafogli “lazy” che possono essere adottati, tra cui:
Portafoglio Permanent di Harry Browne: Diviso equamente tra azioni, obbligazioni a lungo termine, oro e contanti per offrire stabilità in ogni fase economica.
Portafoglio 60/40: Composto dal 60% di azioni (solitamente un ETF che replica l’indice S&P 500) e dal 40% di obbligazioni (ETF obbligazionari globali o governativi).
Portafoglio di Ray Dalio (All Weather Portfolio): Progettato per essere resistente in tutte le condizioni economiche, include azioni, obbligazioni a lungo termine, oro e materie prime.
Portafoglio Golden Butterfly: Il capitale viene suddiviso in 5 parti uguali: 20% Azioni Large Cap, 20% Azioni Small Cap, 20% Obbligazioni a lungo termine, 20% Obbligazioni a breve termine (o cash equivalenti), 20% Oro
Semplicità: Non richiedono competenze avanzate o un monitoraggio continuo.
Bassi costi: Riducendo al minimo le transazioni, si abbassano le commissioni.
Resa a lungo termine: Seguendo l’andamento generale del mercato, offrono rendimenti solidi nel lungo periodo.
Pazienza e disciplina: È necessario resistere alla tentazione di vendere nei momenti di volatilità.
Nessun rendimento rapido: Non è adatto per chi cerca guadagni immediati.
Possibile necessità di ribilanciamento: Anche se limitato, il ribilanciamento richiede comunque un minimo di intervento periodico.
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