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Come le Scorciatoie Mentali Influenzano le Decisioni d'Investimento

Investimenti: le scorciatoie da evitare per far fruttare il tuo capitale

Introduzione

Le scorciatoie mentali sono processi cognitivi che semplificano il nostro processo decisionale quotidiano, ma possono distorcere la percezione della realtà, influenzando anche le scelte finanziarie. IDi seguito esploriamo come pregiudizi, come la reperibilità e il bias di conferma, condizionino gli investimenti e come, con una maggiore educazione finanziaria e il supporto di un consulente finanziario indipendente, sia possibile prendere decisioni più equilibrate.

Cosa sono le scorciatoie mentali e come influenzano le nostre decisioni?

Le scorciatoie mentali sono meccanismi cognitivi che ci permettono di elaborare rapidamente le informazioni, semplificando il processo decisionale. Tuttavia, queste semplificazioni possono portare a valutazioni distorte e influenzare le scelte quotidiane, inclusi gli investimenti.

Come spiega la teoria della reperibilità la percezione del trasporto aereo come pericoloso?

La teoria della reperibilità suggerisce che tendiamo a considerare più rilevanti le informazioni che ricordiamo facilmente. Ad esempio, gli incidenti aerei, pur essendo rari, ricevono molta attenzione dai media, mentre gli incidenti stradali, più frequenti, vengono trascurati. Questo porta a percepire il trasporto aereo come più pericoloso di quanto non sia in realtà.

Che cos’è il bias di conferma e come influisce sulle scelte d’investimento?

Il bias di conferma è la tendenza a selezionare e considerare solo le informazioni che confermano le nostre convinzioni, ignorando quelle che le contraddicono. Negli investimenti, questo pregiudizio può portare i piccoli investitori a prendere decisioni basate su dati parziali, compromettendo la valutazione obiettiva dei rischi e delle opportunità.

Quali pregiudizi sono tra i più diffusi nelle decisioni finanziarie?

Studi recenti evidenziano che tra i pregiudizi più diffusi nei piccoli investitori vi sono la scorciatoia della reperibilità e il bias di conferma. Questi meccanismi possono influenzare negativamente le scelte d’investimento, inducendo decisioni subottimali.

Come si può limitare l’impatto delle scorciatoie mentali nelle decisioni di investimento?

Sebbene non sia possibile eliminare completamente le scorciatoie mentali, è fondamentale riconoscerne gli effetti per limitarne l’impatto. Una maggiore educazione finanziaria, unita al supporto di un consulente finanziario indipendente, aiuta a prendere decisioni più equilibrate e razionali, migliorando la gestione dei risparmi e la pianificazione degli investimenti.

Gen Z e Investimenti – Negli USA pianificano, in Italia aspettano?

Gen Z e Investimenti – Negli USA pianificano, in Italia aspettano?

Introduzione

L’approccio agli investimenti varia notevolmente tra i giovani americani e quelli italiani. Negli USA, la Gen Z inizia a investire precocemente, adottando strategie avanzate e strumenti finanziari innovativi, mentre in Italia prevale una propensione a depositi bancari e metodi tradizionali. Di seguito rispondiamo alle domande chiave su queste differenze, evidenziando l’importanza di una maggiore educazione finanziaria per colmare il gap generazionale.

Quali sono le differenze tra il comportamento degli investitori giovani negli USA e in Italia?

Negli USA, i giovani mostrano maggiore fiducia finanziaria e una propensione al rischio più elevata: il 58% investe in azioni e la Gen Z inizia a investire a 19 anni. In Italia, invece, si preferiscono depositi bancari, il che riflette una minore inclinazione verso investimenti dinamici.

Perché gli americani investono in azioni mentre gli italiani preferiscono i depositi bancari?

La maggiore familiarità con gli strumenti finanziari e l’accesso facilitato a strategie avanzate fanno sì che gli americani investano in azioni, ottenendo rendimenti superiori. In Italia, la cultura finanziaria giovanile è meno sviluppata e tende a privilegiare metodi tradizionali.

Quali dati supportano queste differenze di comportamento?

Secondo vari studi, il 58% dei giovani americani investe in azioni, mentre in Europa e in Italia la propensione è più orientata verso depositi bancari. Inoltre, le strategie e gli strumenti finanziari accessibili negli Stati Uniti favoriscono un approccio più dinamico e orientato al rischio.

Quali carenze educative emergono dal confronto europeo?

Il confronto evidenzia carenze nell’educazione finanziaria in Italia, dove la cultura finanziaria dei giovani migliora lentamente. Secondo l’OCSE, sebbene il 91% degli studenti italiani risparmi, predilige metodi tradizionali e meno strutturati.

Qual è l’attitudine degli studenti italiani verso il risparmio a lungo termine?

Nonostante un approccio tradizionale, il 67% degli studenti italiani dimostra una predisposizione verso piani di risparmio a lungo termine, indicando un potenziale di crescita della consapevolezza finanziaria, anche se ancora inferiore rispetto a quella degli americani.

Qual è il profilo degli investitori in fondi comuni in Italia?

In Italia, la maggior parte dei sottoscrittori di fondi comuni sono over 60, con i Baby Boomers che rappresentano il 41% del totale, evidenziando un marcato gap generazionale negli investimenti.

Cosa serve per colmare il gap generazionale negli investimenti in Italia?

Per superare il divario, è necessario incentivare l’educazione finanziaria e la consapevolezza, coinvolgendo attivamente famiglie e scuole. Questo approccio aiuterà a pianificare risparmi e investimenti in modo più efficace, ispirandosi agli esempi americani di accesso anticipato a strumenti finanziari innovativi e agevolazioni fiscali.

Perché gli investimenti anticipati e gli strumenti fiscalmente agevolati sono vantaggiosi?

Negli USA, l’accesso precoce agli investimenti e l’uso di strumenti fiscalmente agevolati hanno generato maggiori rendimenti e una migliore capitalizzazione. Replicare questo modello potrebbe migliorare significativamente il futuro finanziario dei giovani italiani.

I Trust del ‘Dopo di Noi’: Tassazione in Uscita per gli Eredi del Beneficiario

I Trust del ‘Dopo di Noi’: tassazione in uscita per gli eredi del beneficiario

Introduzione

Il Decreto Legislativo 139/2024 introduce nuove regole per la tassazione delle successioni e donazioni, in particolare nel contesto dei trust. Queste novità si integrano con le disposizioni già esistenti della legge 112/2016, meglio nota come “Dopo di noi,” che offre protezione fiscale e patrimoniale alle persone con disabilità grave.

Quali sono le principali novità del D.lgs. 139/2024 per la tassazione delle successioni e donazioni?

Il D.lgs. 139/2024 stabilisce che l’imposta sulle successioni e donazioni è dovuta nel momento in cui i beneficiari acquisiscono diritti pieni ed esigibili sui beni conferiti in trust, come chiarito dalla circolare 34/E/2022. La tassazione non avviene al momento del conferimento iniziale o degli apporti successivi, ma solo quando i diritti diventano definitivi e non discrezionali.

La legge “Dopo di noi” è influenzata dal D.lgs. 139/2024?

No, le disposizioni della legge 112/2016 rimangono inalterate. Questa normativa prevede che l’imposta sulle successioni e donazioni nei trust dedicati a persone con disabilità grave non sia dovuta né al momento del conferimento iniziale né per gli apporti successivi. L’imposta si applica solo al trasferimento del patrimonio residuo agli eredi, dopo la morte del beneficiario.

Come si determina il momento impositivo secondo il D.lgs. 139/2024?

Il momento impositivo è individuato caso per caso, analizzando quando i beneficiari ottengono effettivamente diritti pieni ed esigibili sui beni. Questo avviene senza la discrezionalità del trustee, garantendo maggiore chiarezza rispetto al regime precedente.

Quali benefici fiscali offre la legge 112/2016 per i trust istituiti a favore di persone con disabilità grave?

La legge “Dopo di noi” conferma i seguenti vantaggi:

  • Esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni al momento del conferimento e degli apporti successivi.
  • Tassazione agevolata solo al trasferimento del patrimonio residuo agli eredi, dopo la morte del beneficiario.
  • Applicazione di esenzioni e tassazioni fisse su acquisti e retrocessioni.

È possibile ottenere un rimborso delle imposte versate in precedenza per i trust?

Sì, la circolare 34/E/2022 consente il rimborso delle imposte versate erroneamente da contribuenti che ritenevano di dover pagare l’imposta sulle successioni e donazioni al momento istitutivo del trust.

Quali sono i vantaggi principali del nuovo regime fiscale per i trust?

Il nuovo regime del D.lgs. 139/2024 offre:

  • Maggiore certezza nel momento impositivo, basato sull’effettivo trasferimento dei diritti.
  • Conservazione dei benefici fiscali previsti per i trust istituiti secondo la legge “Dopo di noi”.
  • Possibilità di richiedere rimborsi per imposte versate erroneamente in passato.

Conclusione

Il D.lgs. 139/2024 rappresenta un passo avanti nella razionalizzazione della tassazione dei trust, garantendo maggiore chiarezza e salvaguardando i diritti delle persone con disabilità grave tutelate dalla legge 112/2016. Per ottimizzare la gestione fiscale dei trust e beneficiare delle agevolazioni previste, è consigliabile rivolgersi a un consulente finanziario indipendente.

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Fondi Pensione: La libertà dell’iscritto di decidere il destinatario del montante

Fondi Pensione: la libertà dell’iscritto di decidere il destinatario del montante

Introduzione

I fondi pensione sono strumenti utili per garantire sicurezza economica in età avanzata, ma è altrettanto importante sapere cosa accade in caso di decesso dell’aderente. Di seguito alcune considerazione riguardo le normative relative alla successione dei capitali previdenziali, i diritti dei beneficiari, le modalità di tassazione e le particolarità delle rendite pensionistiche.

Cosa succede al capitale previdenziale in un fondo pensione se l’aderente muore durante la fase di accumulo?

Secondo l’art. 14, comma 3 del d.lgs. 252/2005, in caso di decesso di un iscritto durante la fase di accumulo:

  • Il capitale viene riscattato dai beneficiari designati.
  • In assenza di designazione, i diritti spettano agli eredi individuati dal codice civile.

Gli eredi acquisiscono il capitale iure proprio, quindi questo non entra nell’asse ereditario e non è soggetto all’imposta di successione.

Gli eredi possono accettare il capitale del fondo pensione anche se rinunciano all’eredità?

Sì. Anche chi rinuncia all’eredità ha diritto a riscattare il capitale previdenziale, nonostante alcune interpretazioni giurisprudenziali contrarie (Corte di Cassazione, ordinanza n. 19.571/2019).

Come viene tassato il capitale di un fondo pensione in caso di decesso?

La tassazione dipende dagli anni di partecipazione al fondo:

  • Montante maturato dal 2007: aliquota agevolata tra il 15% e il 9%, con riduzioni per ogni anno di partecipazione superiore al quindicesimo.
  • Contributi versati prima del 2007: si applicano le regole precedenti.

Chi può essere designato come beneficiario di un fondo pensione?

L’aderente può designare qualsiasi persona fisica o giuridica come beneficiario.
Eccezione: Nei fondi pensione dedicati ai dipendenti pubblici, vengono privilegiati:

  • Coniuge.
  • Figli.
  • Genitori fiscalmente a carico.

Cosa accade al fondo pensione se il decesso avviene durante l’erogazione della rendita?

Le conseguenze variano a seconda del tipo di rendita scelta:

  • Rendita certa a tempo determinato: se il decesso avviene prima del termine, il pagamento continua fino al termine previsto.

In tutti i casi, la tassazione segue le aliquote agevolate (15-9%).

Le pensioni pubbliche seguono le stesse regole dei fondi pensione privati?*

No. Le pensioni pubbliche obbligatorie seguono regole più rigide e sono soggette alla tassazione marginale IRPEF, non alle aliquote agevolate applicabili ai fondi pensione privati.

Conclusione

Comprendere il trattamento del capitale previdenziale in caso di decesso è essenziale per garantire una corretta pianificazione finanziaria e tutelare i propri cari.

Fonte

La Polizza Vita: La soluzione ideale per allocare fondi al di fuori dell’asse ereditario

La Polizza Vita: la soluzione ideale per allocare fondi al di fuori dell’asse ereditario

Introduzione

Le polizze assicurative sono uno strumento versatile e strategico per garantire protezione finanziaria, riservatezza e pianificazione successoria mirata. Possono essere utilizzate per destinare capitali a beneficiari al di fuori dell’asse ereditario, tutelare partner non riconosciuti legalmente e offrire sicurezza economica in situazioni impreviste.

Come funzionano le polizze assicurative nella pianificazione successoria?

Le polizze assicurative consentono di destinare somme di denaro a beneficiari scelti, al di fuori dell’asse ereditario. Questo garantisce riservatezza e tutela patrimoniale, evitando l’esclusione di figure come partner non riconosciuti legalmente o altri soggetti importanti.

Quali vantaggi fiscali offrono le polizze assicurative?

Le polizze assicurative presentano diversi vantaggi fiscali:

  • I capitali assicurati sono esenti da tassa di successione
  • Sono impignorabili e insequestrabili, sebbene per polizze finanziarie come le unit linked queste caratteristiche siano state oggetto di contestazione.

Quali sono i costi associati alle polizze assicurative?

Le polizze assicurative possono comportare costi annuali elevati, che in alcuni casi superano il 3-4% del capitale. Questi costi devono essere confrontati con la tassazione sulle successioni, che è al massimo dell’8%. Pertanto, è essenziale valutare attentamente la convenienza economica

Esistono alternative alle polizze per evitare la tassa di successione?

Sì, esistono alternative come i titoli di Stato e altri strumenti finanziari che sono esenti dalla tassazione successoria. Questi strumenti possono risultare più vantaggiosi dal punto di vista dei costi rispetto alle polizze assicurative.

Cosa sono le polizze temporanee caso morte (TCM)?

Le polizze TCM offrono protezione contro la premorienza, erogando un capitale proporzionale al premio versato. Sono ideali per:

  • Soggetti monoreddito.
  • Famiglie con figli in età scolare.
  • Persone con mutui in corso.

Queste polizze si possono affiancare a coperture per invalidità o malattia, particolarmente utili per lavoratori autonomi.

Perché è importante informare il beneficiario dell’esistenza di una polizza?

Se il beneficiario non è informato, il rischio è che la polizza rimanga non riscossa. Per evitare questo problema:

  • L’ANIA offre un servizio per individuare contratti dormienti.
  • L’IVASS ha già contribuito a risvegliare numerose polizze non incassate, riducendo l’entità del fenomeno.

Conclusione

Le polizze assicurative rappresentano una soluzione efficace per pianificare successioni e garantire protezione finanziaria, ma richiedono un’attenta valutazione dei costi e della convenienza. Rivolgersi a un consulente finanziario indipendente è fondamentale per ottimizzare la gestione di questi strumenti e sfruttarne appieno i benefici.

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Dossier Titoli: le insidie nei passaggi di proprietà agli eredi

Dossier Titoli: le insidie nei passaggi di proprietà agli eredi

Introduzione

Il passaggio di un dossier titoli agli eredi rappresenta una fase delicata, poiché coinvolge aspetti di natura legale, finanziaria e burocratica. Nel contesto della comunione ereditaria, i titoli rimangono in comproprietà tra gli eredi fino alla divisione dell’eredità, con conseguenti possibili complicazioni su liquidazioni, trasferimenti e gestione delle quote. Di seguito, troverai alcune tra le domande più ricorrenti

Cosa si intende per “comunione ereditaria” e come influisce sul dossier titoli?

La gestione del passaggio di un dossier titoli agli eredi può essere complessa proprio a causa della comunione ereditaria. Fino alla divisione dell’eredità, tutti i beni (inclusi i titoli finanziari) rimangono in comunione tra gli eredi, richiedendo consenso unanime per operazioni come liquidazioni o trasferimenti.

I crediti si dividono automaticamente tra gli eredi o restano in comunione?

Esistono due orientamenti interpretativi su questo punto:

  • Uno ritiene che i crediti (come i titoli finanziari) si dividano automaticamente tra gli eredi;
  • L’altro, prevalente, sostiene che i crediti vadano considerati parte della comunione ereditaria, per cui è necessario l’accordo tra tutti gli eredi per gestire o liquidare i titoli.

Perché alcuni titoli finanziari possono creare maggiori difficoltà nella successione?

Alcuni prodotti finanziari, come obbligazioni a lunga scadenza, titoli illiquidi o fondi di investimento non quotati, non sono facilmente liquidabili o trasferibili. In caso di titoli indivisibili, la vendita potrebbe essere obbligata, esponendo gli eredi a potenziali perdite dovute alla volatilità dei mercati. Inoltre, strumenti con vincoli temporali o normativi (ad esempio polizze o fondi a lungo termine) possono comportare penalità o ulteriori difficoltà operative.

In che modo la burocrazia può ostacolare il passaggio dei titoli agli eredi?

La banca richiede diversi documenti – fra cui certificati di morte, eredità e dichiarazione di successione – e l’assenza di uno di questi può bloccare ogni operazione. Alcuni eredi potrebbero preferire il trasferimento dei titoli invece della liquidazione, ma difficoltà tecniche o normative possono rendere inevitabile la vendita.

Quali sono gli adempimenti fiscali da considerare?

Gli aspetti fiscali rivestono un ruolo centrale: la banca può chiedere la prova dell’avvenuto pagamento delle imposte di successione prima di procedere con il trasferimento o la liquidazione. Per questo è fondamentale pianificare con attenzione, eventualmente avvalendosi di consulenti esperti.

Perché è importante una pianificazione attenta con il supporto di professionisti?

Data la complessità degli aspetti legali, finanziari e burocratici, è consigliabile pianificare attentamente e affidarsi a un professionista che possa supportare gli eredi nella gestione del dossier titoli, evitando ritardi, penalità e possibili litigi futuri.

Conclusioni

Il passaggio di un dossier titoli agli eredi richiede un’analisi approfondita della normativa, la conoscenza delle caratteristiche dei vari strumenti finanziari e la capacità di gestire le inevitabili questioni burocratiche e fiscali. È essenziale, dunque, affidarsi a un professionista qualificato per navigare con successo questa fase delicata. Contattami per ulteriori informazioni o per una consulenza personalizzata

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Truffe Online: Come Difendersi dalle Nuove Strategie di Inganno

Truffe online: come difendersi dalle nuove strategie di inganno

Introduzione

Con l’avanzamento dell’intelligenza artificiale e l’emergere di tecniche come i deep fake, le frodi digitali stanno diventando sempre più sofisticate. Queste includono falsificazioni realistiche, come finte videochiamate su piattaforme come WhatsApp, e altre forme di raggiri finanziari. Qui forniamo alcuni consigli pratici per riconoscere e prevenire frodi digitali, con particolare attenzione ai rischi legati al settore finanziario.

Che cos’è un deep fake e come può essere utilizzato nelle frodi online?

Un deep fake è una tecnica basata sull’intelligenza artificiale che consente di creare contenuti audiovisivi falsi, ma altamente realistici. Può essere usata per simulare videochiamate o messaggi apparentemente autentici, rendendo difficile distinguere tra realtà e falsificazione.

Come posso verificare una comunicazione ricevuta da una banca o un ente?

Non agire impulsivamente. Se ricevi una comunicazione sospetta:

  • Prenditi il tempo necessario per verificare la fonte.
  • Contatta direttamente l’ente o la banca utilizzando i contatti ufficiali disponibili sui loro siti web.
  • Evita di rispondere o cliccare su link provenienti da email o messaggi non verificati.

Quali sono i rischi legati al multitasking digitale?

Gestire simultaneamente molteplici strumenti digitali può aumentare il rischio di cadere vittima di frodi. Un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità multitasking può portare a distrazioni e a un minore controllo sulla sicurezza dei dati personali.

Perché gli anziani possono offrire un buon esempio contro le frodi online?

Gli anziani, spesso percepiti come più vulnerabili, tendono a dimostrare una sana diffidenza verso la tecnologia. Questo approccio cauto può essere utile per riconoscere e contrastare tentativi di raggiro, come richieste di informazioni o offerte sospette.

Come riconoscere offerte di investimento fraudolente?

Diffida di promesse di guadagni facili e veloci, specialmente se promosse via chat o social media da individui che sembrano affidabili. Molti investitori sono stati truffati da tali offerte ingannevoli. Verifica sempre le proposte con il supporto di un consulente finanziario indipendente.

Cosa fare se si riceve un link sospetto via email o SMS?

  • Non cliccare sul link.
  • Verifica l’identità del mittente, controllando l’indirizzo email o il numero di telefono.
  • Se il messaggio sembra provenire da una banca o da un’azienda, contatta direttamente il servizio clienti utilizzando i canali ufficiali.

Che cos’è lo spoofing e come difendersi?

Lo spoofing è una tecnica che simula numeri di telefono o email autentici per ingannare la vittima. Ad esempio:

  • I falsi dipendenti bancari possono chiamarti da numeri apparentemente reali.
  • Ricorda che i numeri verdi delle banche non effettuano chiamate attive.

Se ricevi una chiamata sospetta, chiudi immediatamente e contatta la banca per confermare.

È meglio utilizzare bonifici ordinari o istantanei?

Si consiglia di preferire bonifici ordinari, poiché offrono un margine di intervento in caso di errore o transazione fraudolenta. I bonifici istantanei, invece, non possono essere annullati una volta effettuati.

Qual è il miglior approccio per prevenire frodi online?

Agire con attenzione e diffidenza è la chiave. Verifica sempre l’identità di chi ti contatta, evita comportamenti impulsivi e adotta strumenti di protezione, come l’autenticazione a due fattori per i tuoi account online.

Conclusione

La consapevolezza è il primo passo per proteggersi dalle frodi digitali. Rimani vigile, diffida delle offerte troppo belle per essere vere e verifica sempre le comunicazioni sospette. Se hai dubbi, affidati a un esperto per una consulenza personalizzata.

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Criptoattività sotto controllo: sanzioni UE sempre più severe

Criptoattività sotto controllo: sanzioni UE sempre più severe

Introduzione

Le criptoattività hanno acquisito un ruolo di primo piano nell’economia digitale, ma con la loro crescita aumentano anche le necessità di regolamentazione e controllo. L’Italia si è adeguata al regolamento UE Mica (Markets in Crypto-Assets) introducendo nuove disposizioni e un sistema sanzionatorio più rigoroso. Di seguito le domande più frequenti sui principali punti del D.lgs. 129/2024, in vigore dal 14 settembre.

Che cosa stabilisce il D.lgs. 129/2024 sui cripto asset e quando è entrato in vigore?

Con l’entrata in vigore del D.lgs. 129/2024, l’Italia adegua la propria normativa sui cripto asset al regolamento Ue Mica. Il decreto è entrato in vigore il 14 settembre e definisce il quadro giuridico per tutti gli operatori del settore, introducendo regole più severe a tutela dei consumatori e dell’integrità del mercato.

Cosa prevedono le disposizioni transitorie per chi è già iscritto nel registro OAM?

Il decreto stabilisce disposizioni transitorie fino al 30 giugno 2025 per i soggetti già iscritti nel registro dell’OAM (Organismo Agenti e Mediatori). Questi operatori potranno continuare a operare a condizione che presentino richiesta di autorizzazione entro la data prevista, così da adeguarsi alle nuove regole senza dover interrompere le proprie attività.

Quali sono le sanzioni penali introdotte per le violazioni più gravi?

Il D.lgs. 129/2024 introduce un rigoroso sistema sanzionatorio, tra cui sanzioni penali in caso di violazioni gravi. Un esempio è l’abusivismo finanziario, punito con:

  • Reclusione da sei mesi a quattro anni.
  • Multe da 2.066 a 10.329 euro

Sono previste anche sanzioni amministrative?

Sì, il decreto introduce sanzioni amministrative per un’ampia gamma di violazioni, con possibili aumenti in caso di vantaggio illecito. Per violazioni come l’abuso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato, le sanzioni possono arrivare fino a cinque milioni di euro.

Chi è responsabile dell’irrogazione delle sanzioni?

La Banca d’Italia e la Consob sono competenti per l’irrogazione delle sanzioni, ognuna nell’ambito delle proprie aree di responsabilità. In caso di violazioni, possono anche emettere una dichiarazione pubblica per indicare la persona fisica o giuridica coinvolta e la natura dell’infrazione.

Come funziona il procedimento sanzionatorio e quali sono le possibilità di ricorso?

Il procedimento sanzionatorio segue le regole del Testo unico bancario (Tub) e prevede:

  • La possibilità di proporre ricorso in Corte d’Appello contro le sanzioni
  • L’obbligo per Banca d’Italia e Consob di segnalare le sanzioni all’ABE (Autorità Bancaria Europea) e all’AESFEM (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati)

Conclusioni

Il D.lgs. 129/2024 rappresenta un passo importante per garantire maggiore trasparenza e sicurezza nel mercato dei cripto asset. Chi opera o investe in questo settore deve tenere presenti le nuove disposizioni e i relativi rischi sanzionatori, specie alla luce dei poteri di controllo e intervento rafforzati in capo a Banca d’Italia e Consob. Contattami per informazioni più dettagliate e per un supporto professionale.

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Il risparmiatore consapevole: come analizzare le proposte di investimento della tua banca

Valutare le proposte di investimento può essere complesso, soprattutto per chi non ha familiarità con i mercati finanziari. È fondamentale avere una strategia chiara e strumenti adeguati per distinguere tra le opzioni disponibili e scegliere quelle più adatte alle proprie esigenze. Qui trovi una lista di argomenti da considerare. Conoscere queste informazioni ti aiuterà a prendere decisioni informate e a gestire i tuoi risparmi con maggiore sicurezza. Ricorda: il supporto di un consulente finanziario indipendente è essenziale per ottenere una visione imparziale e personalizzata. Per maggiori informazioni contattami

Quali obiettivi devo considerare prima di investire?

Definire gli obiettivi finanziari è il primo passo per valutare un investimento. Bisogna stabilire priorità, scadenze e valori da raggiungere. Ad esempio, chiediti: vuoi proteggere il capitale, ottenere un reddito regolare o far crescere il tuo patrimonio a lungo termine? L’orizzonte temporale e le esigenze specifiche guideranno la scelta delle proposte di investimento.

Come calcolo la mia capacità di risparmio?

Sapere quanto puoi risparmiare annualmente è cruciale per pianificare correttamente gli investimenti. Valuta le tue entrate, spese e eventuali imprevisti per determinare la somma destinabile agli investimenti senza compromettere la tua sicurezza finanziaria.

Perché è importante condividere i miei obiettivi con un consulente finanziario indipendente?

Condividere informazioni sui tuoi obiettivi finanziari e la tua propensione al rischio permette al consulente di offrirti soluzioni mirate. Questo aiuta a evitare proposte standardizzate e a creare un portafoglio personalizzato che rispecchi le tue esigenze.

Come riduco i rischi attraverso la diversificazione?

La diversificazione del portafoglio è una strategia fondamentale per ridurre i rischi. Ad esempio, un portafoglio ben bilanciato potrebbe includere azioni per obiettivi a lungo termine e obbligazioni o strumenti monetari per necessità a breve termine. Questo approccio protegge il tuo patrimonio da fluttuazioni improvvise.

Quanto sono importanti i costi associati agli investimenti?

I costi, come le commissioni, possono avere un impatto significativo sui rendimenti. È essenziale comprendere tutte le spese associate agli strumenti finanziari per evitare sorprese e valutare se il rendimento netto giustifica tali costi.

Come posso valutare le performance di un investimento?

Confrontare i rendimenti di un investimento con un benchmark o un ETF è un modo efficace per capire il valore della gestione attiva. Ad esempio, se un fondo gestito attivamente non supera costantemente un ETF simile, potrebbe non valere i costi aggiuntivi.

Perché diffidare di rendimenti elevati e garantiti?

Le promesse di rendimenti elevati e garantiti spesso nascondono rischi altrettanto alti o, nei peggiori casi, truffe. Un investimento realistico tiene conto del rapporto rischio/rendimento e offre una prospettiva trasparente.

Quanto è importante la liquidità di un investimento?

La liquidità indica quanto velocemente puoi convertire un investimento in denaro. Per esigenze immediate, prediligi strumenti facilmente liquidabili, come fondi monetari o obbligazioni a breve termine, evitando prodotti con vincoli prolungati.

Cos’è il Key Information Document (KID) e perché richiederlo?

Il KID è un documento essenziale che fornisce informazioni chiave sugli strumenti finanziari, come costi, rischi e rendimenti potenziali. Richiedilo sempre per confrontare diverse opzioni in modo chiaro e trasparente.

Quando è utile richiedere una seconda opinione?

Una seconda opinione da un consulente finanziario indipendente può offrire una prospettiva imparziale, aiutandoti a confrontare le proposte di investimento e a scegliere quella più adatta alle tue esigenze.

Essere informati è il primo passo per investire con consapevolezza e sicurezza. Rivolgersi a un consulente finanziario indipendente ti garantisce il supporto necessario per navigare un mercato complesso e ottenere il massimo dai tuoi investimenti.

10 motivi per scegliere un consulente finanziario indipendente

“Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai.

Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.”

E’ forse una delle frasi più celebri del film Matrix (1999). Da un lato c’è il nostro mondo, così come lo conosciamo e lo viviamo, e dall’altro c’è un mondo, a noi sconosciuto, in grado di spiegarci più a fondo il funzionamento del nostro. 

Sebbene la similitudine con Matrix possa sembrare poco inerente, quando si tratta di gestire il proprio patrimonio, la scelta del consulente finanziario può fare la differenza. Aprire dunque gli occhi su ciò che fino adesso si è fatto e guardare ad un altro modo di gestire il proprio patrimonio.

La ricchezza degli italiani ammonta a quasi 5.600 miliardi di euro (dato 2023). Di questi, circa 840 miliardi sono gestiti con strumenti finanziari ed assicurativi dai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (ex promotori finanziari). 

Sebbene propongano solitamente soluzioni di investimento migliori rispetto ai loro colleghi bancari, è bene ricordare che sono professionisti remunerati in base alle masse gestite e ai prodotti collocati. Vivono cioè di provvigioni sui prodotti proposti ai propri clienti.

Più costoso è il prodotto sottoscritto dal cliente, maggiore sarà il loro guadagno.

La remunerazione, così concepita, genera inevitabilmente un conflitto di interessi tra loro ed il cliente. 

Ed è questo, forse, il motivo principale per cui solo il 23% degli 840 miliardi sopracitati, è rappresentato da strumenti finanziari definiti “risparmio amministrato”. Quelli cioè meno costosi per il cliente e meno redditizi per chi li propone.

Occorre evidenziare, che all’interno dei prodotti amministrati esiste una nicchia di strumenti finanziari rappresentata dai certificates (certificati). Oltre ad essere strumenti non adatti a tutti i risparmiatori e spesso venduti alla clientela in maniera indiscriminata, prevedono dei costi di sottoscrizione o collocamento a volte considerevoli. Costi non visibili o non percepiti dal sottoscrittore ma decisamente presenti.

Vediamo quindi 10 motivi per cui scegliere un consulente finanziario indipendente potrebbe rivelarsi una decisione migliore rispetto a un consulente finanziario abilitato all’offerta.

1. Indipendenza e assenza di conflitti di interesse

Perché scegliere un consulente finanziario indipendente?

I consulenti finanziari indipendenti operano senza avere rapporti con banche o reti commerciali e non hanno alcun interesse a collocare specifici strumenti finanziari. Questo consente loro di fornire consigli imparziali e personalizzati, basati esclusivamente sulle esigenze del cliente.

Un consulente finanziario indipendente potrà quindi consigliare lo strumento finanziario più efficiente disponibile sul mercato, senza essere limitato ai prodotti offerti da una singola banca.

Questo è possibile sia mantenendo i rapporti con la propria banca, sia scegliendo un diverso istituto che potrebbe anche offrire servizi e condizioni migliori.

2. Consulenza personalizzata e approccio su misura

Quali sono i vantaggi di rivolgersi ad un consulente finanziario indipendente?

Un consulente finanziario indipendente elabora un piano finanziario personalizzato in base alle esigenze e agli obiettivi specifici del cliente, senza essere vincolato a modelli standardizzati imposti da banche o reti. Scevro da budget, incentivi e pressioni commerciali.

Se il tuo obiettivo è per esempio risparmiare per l’università dei tuoi figli, un consulente finanziario indipendente analizzerà la tua situazione finanziaria e svilupperà un piano su misura per raggiungere questo specifico scopo. Ed invece di consigliarti un prodotto convenzionale che risulti più vantaggioso per lui che per te, potrà indicarti le soluzioni più efficienti e quasi certamente, meno costose.

3. Trasparenza delle tariffe

Come viene pagato un consulente finanziario indipendente?

I consulenti finanziari indipendenti offrono una struttura a parcella trasparente, generalmente basata su una tariffa oraria od una percentuale sugli asset gestiti anziché su commissioni derivanti dalla promozione di prodotti finanziari.

Con un consulente finanziario indipendente, conoscerai esattamente il costo dei servizi, senza spiacevoli sorprese o spese aggiuntive legate alla promozione di specifici prodotti finanziari che spesso, e non troppo casualmente, si rivelano i più costosi per te e di conseguenza, i più redditizi per chi li propone. 

Il consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede (ex promotore finanziario) è a tutti gli effetti equiparato ad un agente di commercio. Promuove quindi i prodotti collocati o distribuiti dalla banca o dalla rete per cui lavora. Tutto legato a provvigioni (front fee e management fee), budget ed incentivi. Tutte forme di remunerazione, più o meno trasparenti, che sarai tu a pagare, anche se spesso non ne sei consapevole.

A tal proposito, ricorda di leggere sempre con attenzione il Rendiconto degli oneri e dei costi che il tuo intermediario (banca o sim) deve obbligatoriamente inviare entro il 30 aprile di ogni anno. Sebbene il documento sia piuttosto nebuloso e non di facile lettura, potrai scoprire il reale costo dei tuoi investimenti e, soprattutto, che non esiste alcun pasto gratuito. Soprattutto nel mondo della finanza.

4. Libertà di scelta e ampiezza di opzioni

Quali strumenti finanziari consiglia un consulente finanziario indipendente?

Non esiste lo strumento ideale né quello adatto per tutti. Occorre comprendere le esigenze e gli obiettivi del cliente. In generale, comunque, i consulenti finanziari indipendenti possono consigliare tutti gli strumenti finanziari, fatto salva qualche particolare eccezione ed evitando quelli più costosi o, più precisamente, meno efficienti. In questo modo offre la possibilità di creare un valido portafoglio e soprattutto personalizzato. 

Un consulente finanziario indipendente potrà raccomandare, per esempio, ETP (Exchange Traded Products), singoli titoli azionari, obbligazioni governative, corporate e high yeld, certificati e, seppur più raramente, alcuni fondi comuni d’investimento di diritto italiano ed estero ed alcuni strumenti assicurativi. Inoltre, può fornire consulenza su investimenti immobiliari o alternativi, selezionando quelli che meglio si adattano alle tue necessità, desideri ed obiettivi.

È bene evidenziare che il consulente finanziario indipendente non vende prodotti ma offre consulenza.

5. Focus sulla pianificazione a lungo termine

Come pianificare a lungo termine con un consulente finanziario indipendente?

I consulenti finanziari indipendenti non rispondono solo a specifiche esigenze di breve periodo ma anche, e soprattutto, a quelle legate ad una pianificazione finanziaria di lungo termine, supportando i clienti nel raggiungimento di obiettivi come per esempio la pensione, l’acquisto di una casa, l’istruzione dei figli o la gestione del rischio familiare.

Un consulente finanziario indipendente potrà sviluppare un piano dettagliato che includa risparmio, investimenti, assicurazioni, immobili, strategie di ottimizzazione fiscale e pianificazione successoria, garantendo così una sicurezza finanziaria di lungo termine. 

Un processo che parte necessariamente da un’approfondita analisi della situazione patrimoniale esistente, unita alle esigenze e agli obiettivi del cliente. Solo dopo aver focalizzato quegli aspetti che incidono sulla vita personale e della propria famiglia, potrà essere elaborato un piano finanziario che accompagni le varie fasi dell’esistenza del cliente e che si evolvi continuamente seguendo gli eventi che caratterizzeranno il trascorrere della vita familiare. Anche in caso di imprevisti.

6. Visione globale del patrimonio

Quale visione deI patrimonio hanno i consulenti finanziari indipendenti?

I consulenti finanziari indipendenti hanno una visione globale del patrimonio del cliente. Possono gestire l’intero portafoglio finanziario anche se detenuto in più banche, garantendo così la corretta diversificazione nel suo complesso senza il rischio di sovraesposizione in determinate asset class, di concentrazione del rischio o di emittente. Questo permette di seguire un’unica strategia armoniosa, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi del cliente. 

Ad esempio, un consulente finanziario indipendente potrebbe consigliare uno strumento finanziario per recuperare delle minusvalenze che hai maturato in una banca, modificando l’asset allocation nelle altre banche per mantenere equilibrata la strategia di investimento iniziale. Questo è possibile solo perché ha una visione totale del tuo portafoglio. Inoltre, il consulente finanziario indipendente, tiene in considerazione anche i tuoi asset non finanziari. Tutto finalizzato alla gestione totale del tuo patrimonio.

7. Maggiore fiducia e relazione personale

Come trovare un consulente finanziario indipendente di fiducia?

Costruire una relazione di fiducia è fondamentale. I consulenti finanziari indipendenti lavorano a stretto contatto con i propri clienti, offrendo un servizio personalizzato e creando relazioni durature basate sulla fiducia, sulla professionalità e l’imparzialità. 

Avendo un numero inferiore di clienti rispetto ai consulenti di banche e reti (ex promotori finanziari) o di un dipendente di banca, un consulente finanziario indipendente può dedicare più tempo e attenzione a ciascun cliente, garantendo un supporto più approfondito e mirato. I consulenti finanziari indipendenti puoi trovarli nella sezione dei Consulenti Finanziari Autonomi (o Indipendenti) consultabile sull’Albo vigilato dall’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari (in breve OCF). Verifica la sua professionalità, il suo percorso formativo e le sue eventuali certificazioni.

8. Adattabilità e flessibilità

I consulenti finanziari indipendenti sono flessibili?

I consulenti finanziari indipendenti sono estremamente flessibili nel rispondere alle esigenze in evoluzione dei clienti, adattando le strategie di investimento e pianificazione in base alle circostanze personali e di mercato.

Se le tue circostanze cambiano, come per esempio una nuova opportunità di lavoro, un cambiamento familiare o un’eredità ricevuta, un consulente finanziario indipendente, non vincolato da budget o pressioni commerciali, può rapidamente rivedere e aggiornare il tuo piano finanziario affinché possa riflette al meglio le nuove condizioni.

9. Supporto nelle decisioni complesse

Come prendere decisioni finanziarie complesse?

Le decisioni finanziarie possono essere complicate, ma un consulente finanziario indipendente offre il supporto necessario per comprendere le varie opzioni disponibili e prendere decisioni informate.

Sia che tu debba pianificare la successione, gestire un’eredità o scegliere tra diversi investimenti, un consulente indipendente ti fornirà consulenza chiara e imparziale, aiutandoti a navigare attraverso le complessità finanziarie con sicurezza.

10. Servizi Integrati di pianificazione

Quali servizi offre un consulente finanziario indipendente?

Oltre alla gestione degli investimenti, i consulenti finanziari indipendenti offrono consulenze integrate che includono la gestione del rischio e la pianificazione assicurativa, la pianificazione fiscale, la pianificazione immobiliare, la gestione dei debiti, la pianificazione successoria oltre a consulenze per investimenti in arte, beni da collezione e di lusso o metalli preziosi.

Un consulente finanziario indipendente può per esempio aiutarti a ottimizzare la tua situazione fiscale, gestire il patrimonio familiare e pianificare il passaggio di beni alla prossima generazione, fornendo un approccio olistico alla tua situazione finanziaria.

Conclusione

Fino a pochi anni fa, il termine “consulente finanziario” era poco conosciuto. Esisteva il promotore finanziario, ovvero colui che promuoveva prodotti e servizi della banca o della rete per cui lavorava. Dal 2018, questa definizione è stata variata in “consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede”. 

Tuttavia, la struttura remunerativa per questa figura è rimasta invariata, basata cioè sulle provvigioni generate dai prodotti proposti, incentivi per collocare un prodotto piuttosto che un altro e premi per il raggiungimento di budget. Questi costi sono quasi sempre sostenuti dal cliente, spesso inconsapevole delle spese nascoste legate ai propri investimenti.

Sempre nel 2018 è stata riconosciuta dall’Albo dei Consulenti Finanziari (OCF) anche la figura del Consulente Finanziario Autonomo (o Indipendente).

Sebbene appartenenti allo stesso Albo e apparentemente simili, quella del Consulente Finanziario Abilitato all’Offerta Fuori Sede e del Consulente Finanziario Autonomo (o Indipendente) sono due professioni profondamente diverse tanto da essere divise in due sezioni dell’Albo ben distinte e separate.

A differenza dei consulenti legati a banche o reti, il consulente finanziario indipendente può offrire molti vantaggi, tra cui, forse i più importanti, trasparenza ed imparzialità. Un consulente finanziario indipendente è pagato direttamente da te con una parcella ben definita e chiara, senza costi nascosti, ma soprattutto lavora esclusivamente a tuo beneficio, senza conflitti di interesse con banche o compagnie assicurative e quindi senza pressioni commerciali.

Anche se da qualche tempo, alcune banche e reti, adottano un servizio di consulenza a pagamento, definita “evoluta”, si tratta di un servizio confinato nel perimetro dei prodotti collocati e distribuiti dalla banca. Un servizio ibrido che in alcuni casi, non fa altro che aumentare i costi per il cliente.

In definitiva, che tu voglia proteggere e valorizzare al meglio il tuo patrimonio oppure costruirne uno, con consigli imparziali e una strategia personalizzata, scegliere un consulente finanziario indipendente potrebbe essere la soluzione ideale per te.