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Insights

Anziani: ricchi ma poveri – il paradosso di non investire

24/05/2024

Anziani: ricchi ma poveri – il paradosso di non investire

Massimiliano Silla

Introduzione

Nonostante gli anziani italiani godano di redditi stabili e relativamente più elevati rispetto ad altri Paesi europei, il loro approccio agli investimenti è spesso inefficace. Questo fenomeno, evidenziato da analisi come quella di Eurostat, mostra come il patrimonio netto pro capite delle famiglie pensionate sia diminuito, a causa di una gestione concentrata su investimenti a basso rendimento. Di seguito, rispondiamo alle domande più frequenti che aiutano a comprendere questo paradosso e l’importanza di incentivare una gestione patrimoniale più dinamica e diversificata.

Qual è il ruolo degli anziani italiani nell’economia nazionale?

Gli anziani italiani hanno un ruolo cruciale nell’economia nazionale grazie a redditi stabili e mediamente più elevati rispetto al resto d’Europa. Secondo un’analisi Eurostat, il rapporto tra il reddito mediano degli over 65 e quello dei giovani è pari al 98%, rendendo l’Italia seconda solo alla Spagna in termini di distribuzione relativamente equa.

Perché si parla di “anziani: ricchi ma poveri”?

Nonostante dispongano di redditi elevati, gli anziani italiani tendono a risparmiare poco e investire in modo inefficace, concentrando i loro patrimoni principalmente su immobili e depositi bancari. Questo comportamento ha portato a una riduzione del patrimonio netto pro capite delle famiglie pensionate del 17,8% tra il 2013 e il 2023.

Qual è la situazione demografica degli anziani in Italia e il loro contributo all’economia?

La ricchezza complessiva degli over 65 in Italia rimane significativa. Negli ultimi dieci anni, il numero degli anziani è cresciuto da 12,4 a 14,1 milioni, evidenziando il loro fondamentale contributo all’economia nazionale, nonostante le difficoltà nella gestione ottimale dei loro investimenti.

In che modo i futuri anziani si differenziano dagli attuali in termini di investimenti?

La generazione dei futuri anziani, in particolare quella dei 55-64 anni, è numerosa e tende a diversificare maggiormente i propri investimenti. Questi individui presentano patrimoni medi più elevati rispetto alla media nazionale, il che offre opportunità per una migliore gestione patrimoniale se supportati da una strategia adeguata.

Cosa è necessario per migliorare l’efficienza economica nella gestione dei patrimoni degli anziani?

È essenziale incentivare una gestione più dinamica e diversificata dei patrimoni, sia per gli anziani attuali che per quelli futuri. Ciò richiede uno sforzo congiunto delle istituzioni e del settore finanziario, al fine di garantire benefici non solo per la popolazione anziana, ma anche per le future generazioni e per l’intero sistema economico italiano.

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