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Insights

Criptoattività sotto controllo: sanzioni UE sempre più severe

19/09/2024

Criptoattività sotto controllo: sanzioni UE sempre più severe

Massimiliano Silla

Introduzione

Le criptoattività hanno acquisito un ruolo di primo piano nell’economia digitale, ma con la loro crescita aumentano anche le necessità di regolamentazione e controllo. L’Italia si è adeguata al regolamento UE Mica (Markets in Crypto-Assets) introducendo nuove disposizioni e un sistema sanzionatorio più rigoroso. Di seguito le domande più frequenti sui principali punti del D.lgs. 129/2024, in vigore dal 14 settembre.

Che cosa stabilisce il D.lgs. 129/2024 sui cripto asset e quando è entrato in vigore?

Con l’entrata in vigore del D.lgs. 129/2024, l’Italia adegua la propria normativa sui cripto asset al regolamento Ue Mica. Il decreto è entrato in vigore il 14 settembre e definisce il quadro giuridico per tutti gli operatori del settore, introducendo regole più severe a tutela dei consumatori e dell’integrità del mercato.

Cosa prevedono le disposizioni transitorie per chi è già iscritto nel registro OAM?

Il decreto stabilisce disposizioni transitorie fino al 30 giugno 2025 per i soggetti già iscritti nel registro dell’OAM (Organismo Agenti e Mediatori). Questi operatori potranno continuare a operare a condizione che presentino richiesta di autorizzazione entro la data prevista, così da adeguarsi alle nuove regole senza dover interrompere le proprie attività.

Quali sono le sanzioni penali introdotte per le violazioni più gravi?

Il D.lgs. 129/2024 introduce un rigoroso sistema sanzionatorio, tra cui sanzioni penali in caso di violazioni gravi. Un esempio è l’abusivismo finanziario, punito con:

  • Reclusione da sei mesi a quattro anni.
  • Multe da 2.066 a 10.329 euro

Sono previste anche sanzioni amministrative?

Sì, il decreto introduce sanzioni amministrative per un’ampia gamma di violazioni, con possibili aumenti in caso di vantaggio illecito. Per violazioni come l’abuso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato, le sanzioni possono arrivare fino a cinque milioni di euro.

Chi è responsabile dell’irrogazione delle sanzioni?

La Banca d’Italia e la Consob sono competenti per l’irrogazione delle sanzioni, ognuna nell’ambito delle proprie aree di responsabilità. In caso di violazioni, possono anche emettere una dichiarazione pubblica per indicare la persona fisica o giuridica coinvolta e la natura dell’infrazione.

Come funziona il procedimento sanzionatorio e quali sono le possibilità di ricorso?

Il procedimento sanzionatorio segue le regole del Testo unico bancario (Tub) e prevede:

  • La possibilità di proporre ricorso in Corte d’Appello contro le sanzioni
  • L’obbligo per Banca d’Italia e Consob di segnalare le sanzioni all’ABE (Autorità Bancaria Europea) e all’AESFEM (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati)

Conclusioni

Il D.lgs. 129/2024 rappresenta un passo importante per garantire maggiore trasparenza e sicurezza nel mercato dei cripto asset. Chi opera o investe in questo settore deve tenere presenti le nuove disposizioni e i relativi rischi sanzionatori, specie alla luce dei poteri di controllo e intervento rafforzati in capo a Banca d’Italia e Consob. Contattami per informazioni più dettagliate e per un supporto professionale.

Fonte

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