I fondi pensione sono strumenti utili per garantire sicurezza economica in età avanzata, ma è altrettanto importante sapere cosa accade in caso di decesso dell’aderente. Di seguito alcune considerazione riguardo le normative relative alla successione dei capitali previdenziali, i diritti dei beneficiari, le modalità di tassazione e le particolarità delle rendite pensionistiche.
Secondo l’art. 14, comma 3 del d.lgs. 252/2005, in caso di decesso di un iscritto durante la fase di accumulo:
Gli eredi acquisiscono il capitale iure proprio, quindi questo non entra nell’asse ereditario e non è soggetto all’imposta di successione.
Sì. Anche chi rinuncia all’eredità ha diritto a riscattare il capitale previdenziale, nonostante alcune interpretazioni giurisprudenziali contrarie (Corte di Cassazione, ordinanza n. 19.571/2019).
La tassazione dipende dagli anni di partecipazione al fondo:
L’aderente può designare qualsiasi persona fisica o giuridica come beneficiario.
Eccezione: Nei fondi pensione dedicati ai dipendenti pubblici, vengono privilegiati:
Le conseguenze variano a seconda del tipo di rendita scelta:
In tutti i casi, la tassazione segue le aliquote agevolate (15-9%).
No. Le pensioni pubbliche obbligatorie seguono regole più rigide e sono soggette alla tassazione marginale IRPEF, non alle aliquote agevolate applicabili ai fondi pensione privati.
Comprendere il trattamento del capitale previdenziale in caso di decesso è essenziale per garantire una corretta pianificazione finanziaria e tutelare i propri cari.
OCF n. 2425 del 19/03/2024
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